AttualitàUSA, Franco Nuschese per la ricerca contro l’AIDS porta Dionne Warwick all’Istituto di Baltimora [FOTO]

USA, Franco Nuschese per la ricerca contro l’AIDS porta Dionne Warwick all’Istituto di Baltimora [FOTO]

Inserito da (redazionelda), sabato 26 maggio 2018 13:51:07

BALTIMORA - «A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto». Lo sa bene Franco Nuschese, il ristoratore italiano più celebre di Washington, che nonostante il successo (è tra gli uomini più influenti del mondo della politica, del business e dello spettacolo nella capitale degli Stati Uniti) è impegnato in importanti iniziative umanitarie. Tra le sue numerose attività collaterali quella - di cui va fiero - di componente del consiglio di amministrazione dell'Istituto di virologia umana (IHV) di Baltimora, presso la Scuola di Medicina dell'Università del Maryland e i suoi sostenitori. Qui, con il professor Robert Gallo, ricercatore di fama mondiale che nel 1983 ha scoperto il virus HIV di tipo 1, insieme a Luc Montagnier e a Françoise Barré-Sinoussi, la ricerca prosegue anche grazie a cospicui finanziamenti offerti da filantropi del calibro di Steve Jobs. È una sfida molto importante e sentita per la salute pubblica in America e nel mondo.

E martedì 22 maggio scorso Nuschese è stato il promotore di una importante iniziativa che ha portato all'Istituto di Baltimora la leggendaria Dionne Warwich, tra le più grandi stelle della musica degli anni '60, '70 e '80.

Tra i suoi più grandi successi, oltre alle imitatissime I say a little prayer (1967) e Walk on by (1969), Do You Know the Way to San Josè? (che l'è valsa il primo Grammy nel 1968), What the World Needs Now Is Love, Alfie, Don't Make Me Over (che fu incisa da Ornella Vanoni col titolo Non dirmi niente), I'll Never Fall in Love Again (secondo Grammy ottenuto nel 1970). Altri due Grammy le furono conferiti nel 1979, con i brani Déjà-vu (per la categoria rhythm'n'blues) e I'll Never Love This Again (per la categoria pop). Ma soprattutto Dionne Warwick, cugina dell'immortale Whitney Houston, è stata una delle prime celebrità a parlare di AIDS quando la malattia era poco conosciuta e molto temuta.

Convinse Elton John, Stevie Wonder e Gladys Knight a unirsi a lei nella registrazione di "That's What Friends Are For" - che si trasformò in un inno internazionale contro l'AIDS e ne raccolse milioni per la ricerca - e fu chiesto dal presidente Reagan di essere un ambasciatore pubblico per educare pubblico sulla crisi. Un'antica amicizia, lunga 35 anni, lega Nuschese alla Warwick, nata ai tempi in cui l'imprenditore originario di Minori era responsabile di sala del Caesar Palace di Las Vegas.

All'interno del grande Istituto di Baltimora la stella ha partecipato un seminario tenuto dai ricercatori dell'equipe di Gallo, Shyamasundaran Kottilil, Anthony Amoroso e Albert Reece, poi nella hall dell'ospedale ha incontrato medici e operatori che per qualche minuto hanno lasciato i loro laboratori per poterla ascoltare durante il suo intervento.

Un secondo tour di una struttura per sieropositivi di Baltimora dove la Warwick e Nuschese hanno pranzato insieme ai pazienti che hanno raccontato le loro storie con un unico comune denominatore: la speranza di una vita, migliore.

«È stato un giorno incredibile», ha detto la diva a tavola riguardo all'incontro con pazienti e ricercatori. «Ho dedicato molto del mio tempo a questa causa, sono stata tra le prime a crederci e oggi vedo con piacere che tanto è stato fatto e tanto si dovrà ancora fare. Lavoreremo tutti per farlo accadere».

Il professor Gallo, ha dato un taglio più clinico al suo intervento. «Gran parte della scienza dell'AIDS - ha spiegato - è stata scoperta; ora i ricercatori stanno cercando un vaccino e una cura. La visita di Warwick con personale e pazienti è stata stimolante. Le piace servire, ha detto, è coinvolta a tempo pieno e lei è intelligente. Lei può mantenere alta la consapevolezza».

In serata, cena esclusiva per trentacinque invitati al Cafe Milano di Washington, col padrone di casa Franco Nuschese che ha ringraziato la Warwick e il professor Gallo per la sinergia messa in campo, omaggiando la stella, mostratasi sempre sorridente ed entusiasta, di una preziosa spilla in oro e di un rosario proveniente dalla Città del Vaticano (tra le altre cose Nuschese è ambasciatore di Malta in Vaticano). «Come molti di voi già sanno, sono onorato di far parte del Consiglio di amministrazione - ha detto Nuschese - Conosco il dottor Gallo personalmente da molti anni e sono molto grato di condividere con lui il suo impegno per combattere la malattia. Sono molto lieto di dare il benvenuto a Dionne Warwick, oggi più che mai abbiamo bisogno di un sostenitore coraggioso e appassionato come lei».

 

«L'HIV/AIDS rimane una delle più importanti sfide per la salute pubblica nel mondo, in particolare nei paesi a basso e medio reddito», ha detto Nuschese. «Permettetemi di condividere con voi alcuni dati. Nel 2016 c'erano circa 36,7 milioni di persone in tutto il mondo che vivono con l'HIV / AIDS. Di questi, 2,1 milioni erano bambini. Si stima che 1,8 milioni di individui in tutto il mondo siano stati contagiati dall'HIV nel 2016 - circa 5.000 nuove infezioni al giorno. Attualmente solo il 60% delle persone con HIV conosce il loro stato. Il restante 40% (oltre 14 milioni di persone) ha ancora bisogno di accedere ai servizi di test HIV.

Diamo atto al dottor Gallo di per aver riunito i migliori scienziati del mondo e aver formato un'alleanza che ora funziona senza influenza politica. Ma la sua mission ha bisogno dell'aiuto di tutti noi: leader del mondo degli affari, della politica e dei media per affrontare questa sfida critica.

E poi, rivolgendosi a Dionne: «L'HIV è un problema globale e richiede uno sforzo globale tra gli scienziati, ma anche tra i cittadini di buona volontà che comprende me, te e la mia amata Dionne Warwick.

Conosco Dionne da più di 35 anni. La prima volta che l'ho incontrata lavoravo al Caesar Palace di Las Vegas. È una donna straordinaria dotata di sensibilità e talento incredibile. Dionne, incarnerai la grazia e il coraggio che sono in armonia l'uno con l'altro.

Da molti anni Dionne ha abbracciato la lotta contro l'HIV. I suoi successi in questo campo sono semplicemente fantastici. Questo è un altro segno della nobiltà del suo spirito. Sono molto fiero di te (rivolgendosi a lei). Soprattutto sono profondamente onorato di essere considerato l'amico di un grande artista e di una donna eccezionale.

Grazie per esserti unita a noi per celebrare, onorare e sostenere IHV, questa potente partnership di scienziati e sostenitori che hanno accettato con coraggio la sfida di costruire un mondo più sicuro per noi, per i nostri figli e per le generazioni a venire. Grazie, amici, per il vostro aiuto, per la vostra fiducia, per il vostro straordinario supporto.

Il tuo impegno ha già cambiato drasticamente numerose vite in tutto il mondo. Insieme possiamo fare una differenza sempre più grande».

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