AttualitàScuola: Governo annuncia di voler impugnare decisione di De Luca, ma i medici lo sostengono

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Scuola: Governo annuncia di voler impugnare decisione di De Luca, ma i medici lo sostengono

«Nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza», dice il Ministero dell'Istruzione. A sostenere la decisione di De Luca c’è però la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

Inserito da (Redazione LdA), sabato 8 gennaio 2022 12:14:26

«Nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza». Lo ha ribadito il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, rispondendo all'appello firmato da 1.500 presidi per chiedere di posticipare di due settimane (restando in Dad) il rientro tra i banchi di lunedì 10 gennaio.

E così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha emanato un'ordinanza di sospensione della didattica in presenza per medie, elementari e scuole dell'infanzia fino al 29 gennaio, perché, a suo dire, "non ci sono le condizioni minime di sicurezza".

La "fuga in avanti" di De Luca sarà, però, stoppata sul nascere dal governo che ha annunciato l'intenzione di impugnare la decisione, ma sarà necessario un passaggio in Consiglio dei ministri al momento fissato per il 13 gennaio.

Nel decreto legge approvato il 24 dicembre è stata, infatti, prorogata la norma che limita esclusivamente alla zona rossa la possibilità agli enti locali di derogare alle disposizioni dell'esecutivo in tema di focolai ed elevata diffusione del virus.

A sostenere la decisione di De Luca c'è però la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri: «La situazione è abbastanza critica e di fronte a questo scenario vista la diffusione attuale del virus credo che posticipare l'apertura delle scuole di 15 giorni e magari allungare di due settimane la frequenza in presenza a giugno possa essere una decisione di buonsenso», dichiara il presidente Filippo Anelli.

Nonostante il Dl approvato il 5 gennaio introduca nuove regole per la gestione delle quarantene in classe, per la Fondazione Gimbe è «evidente che con questa circolazione virale sarà molto difficile mantenere gli alunni nelle classi. Ci sono ancora 3 milioni e 200mila bambini da vaccinare», afferma il presidente Nino Cartabellotta.

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