AttualitàRavello, il FAI curerà restauri del Cristo Pantocratore di Sambuco

Ravello, il FAI curerà restauri del Cristo Pantocratore di Sambuco

Inserito da (redazionelda), giovedì 12 maggio 2016 12:02:47

Sarà il FAI (Fondo Ambiente Italiano) a finanziare il restauro dell'affresco bizantino del Cristo Pantocratore nell'antica chiesa di Santa Maria della Pomice di Ravello. Ad annunciarlo Susy Camera d'Afflitto della Delegazione FAI di Salerno, a margine della comunicazione dei risultati del settimo censimento de "I Luoghi del Cuore" del 2014.

«A censimento concluso - spiega la Camera d'Afflitto - caso unico nella storia dei Luoghi del Cuore, la posizione del Bene in oggetto è stata riconsiderata dal FAI che sosterrà il restauro attraverso il proprio patrocinio, con una serie di attività di comunicazione anche a livello nazionale e attribuirà al Bene la qualifica ufficiale di Luogo del Cuore, grazie all'attività della Delegazione di Salerno, al risultato di rilievo conseguito con 15.894 voti, all'impegno della Curia Arcivescovile di Amalfi e Cava de' Tirreni e al fattivo interessamento del Comune di Ravello».

I lavori saranno affidati all'architetto Carmine Spirito sotto la guida della funzionaria della Soprintendenza Beap, Lina Sabino.

L'antica Chiesa della Madonna della Pomice in Sambuco è composta da un unico ambiente con volta a botte a tre absidi, il catino absidale centrale ospita un affresco del Cristo Pantocreatore (dal greco pantocrator, "sovrano di tutte le cose").

E' una raffigurazione di Gesù, tipica dell'arte bizantina, ed in genere paleocristiana ed anche medievale, soprattutto presente nei mosaici ed affreschi absidali; Egli è ritratto in atteggiamento maestoso e severo, seduto su un trono, nell'atto di benedire con due dita della mano destra.

Si presume che l'opera, macchiata e deteriorata dal tempo ma soprattutto dall'incuria, risalga al primo duecento; nel 1577 era circondata da grande devozione, specie nel giorno di celebrazione della sua festa, il 17 agosto. I livelli difformi della chiesa, che si presenta come un vecchio casale abbandonato, suggeriscono che il corpo originale doveva essere preceduto da un portico che successivamente dovette essere incorporato nella costruzione, allorquando fu allungata mediante un vano a botte con la sagrestia.

Nel 1612 la chiesa fu annessa alla parrocchia del Lacco e, verso la metà del 700, era già costruita l'appendice abitativa dove ebbe dimora un eremita, che evidentemente l'aveva in cura. Alla fine dell'800 un secondo altare di marmo venne aperto al culto con dedica alla Madonna Addolorata: era presente persino un organo e la festa venne spostata alla prima domenica successiva alla Pasqua.

Gli ultimi decenni del XX secolo portarono lentamente la chiesa al declassamento. Negli anni '80 la parrocchia decise l'alienazione dell'immobile e in pochi anni divenne ricovero per pecore e capre.

L'ultima assise della Comunità Montana "Penisola Amalfitana" (prima del definitivo scioglimento nel 2008), ha riconosciuto la cifra di 100 mila euro destinata all'acquisto del complesso storico di Santa Maria della Pumice in Sambuco, di proprietà privata. La parte sottostante è stata acquistata dalla Curia Arcivescovile che mira a rilevare e restaurare l'intero complesso.

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