AttualitàL'architetto che amava Scala: è morto Gaetano Caltagirone, cofondatore gruppo Il Messaggero

L'architetto che amava Scala: è morto Gaetano Caltagirone, cofondatore gruppo Il Messaggero

Inserito da (redazionelda), domenica 22 maggio 2016 10:48:43

Si è spento ieri sera a Roma Gaetano Caltagirone, l'architetto co-fondatore del Gruppo Caltagirone, società editrice del quotidiano Il Mattino e Il Messaggero.

Ha combattuto fino alla fine contro una malattia degenerativa che non gli ha risparmiato sofferenze. Aveva 81 anni. Amava la Costiera Amalfitana, soprattutto la piccola Scala presso cui nelle vacanze degli ultimi quarant'anni si ritirava nella sua villetta di Minuta, con vista sul mare di Amalfi. Alla Caravella, tra i suoi ristoranti preferiti, era di casa.

Lascia la moglie Francesca, "Franci" per gli amici, un amore coniugale esemplare, che lo ha assistito amorevolmente fino all'ultimo istante, e tre figli: Tatiana, Cristina e Saverio.
Una biografia lineare e molto intensa quella di Gaetano Caltagirone, vicepresidente de Il Messaggero, uomo di straordinaria e naturale affabilità, sempre disponibile all'ascolto, dotato nell'unanime riconoscimento di una signorilità d'altri tempi, sempre attento ai dettagli e perciò stesso anche rigoroso e all'occorrenza severo. Gli piaceva fare le cose per bene, guardando a due punti cardinali: legalità e impegno. Diceva: «Noi apparteniamo a una scuola di famiglia, di persone che amano il proprio lavoro ed esigono di farlo come si deve».

Ancor prima di laurearsi in architettura a Roma, dov'era nato il 10 luglio 1934 Caltagirone aveva cominciato a lavorare con il padre Saverio, discendente dalla più grande famiglia di costruttori nella Palermo del primo dopoguerra. Ma si trattava più di una vocazione appagata che di una discendenza. La sua prima, vera esperienza da imprenditore inizia con il cugino Francesco Gaetano, "Franco" (presidente dell'omonimo gruppo e della Caltagirone Editore), con il quale, lui già molto provato dalla malattia, ha celebrato il 6 maggio scorso i cinquant'anni di attività imprenditoriale in Italia e nel mondo. Lo ha fatto con una lettera toccante e molto applaudita dopo la lettura che ne ha fatto la figlia Tatiana. In quell'occasione il nostro editore ha ricordato che proprio da «zio Saverio» aveva iniziato, allora appena sedicenne e liceale, a frequentare lo studio dell'impresa.

«Con l'architetto Caltagirone se ne va un galantuomo, una delle menti più illuminate d'Italia, manager di razza che ha saputo cogliere l'unicità e la semplicità di Scala già negli anni settanta» ha dichiarato il sindaco di Scala Luigi Mansi che ha aggiunto: «Interprete dei sentimenti dell'intera Comunità scalese che dell'architetto Caltagirone ha sempre apprezzato le virtù, partecipiamo al dolore dei familiari».

Anche la Redazione del Vescovado e la Locali d'Autore partecipano al dolore della Famiglia Caltagirone rivolgendo i sentimenti del più accorato cordoglio.

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