Attualità"Gli uomini d'oro", da oggi al cinema il nuovo film del regista amalfitano Vincenzo Alfieri 

L'enfant prodige del grande schermo

"Gli uomini d'oro", da oggi al cinema il nuovo film del regista amalfitano Vincenzo Alfieri 

Prodotto da 01Distribution, nel cast Fabio De Luigi, Edoardo Leo e Giampaolo Morelli

Inserito da (redazionelda), giovedì 7 novembre 2019 10:07:14

Esce oggi, 7 novembre, nelle sale cinematografiche italiane, "Gli uomini d'oro" il nuovo film firmato da Vincenzo Alfieri con Fabio De Luigi, Edoardo Leo e Giampaolo Morelli prodotto da 01Distribution. Per il 33enne regista originario di Amalfi è questo il secondo lavoro dietro la macchina da presa dopo il film d'esordio "I Peggiori" (2017) che incassò positivi favori della critica e la candidatura ai Nastri d'Argento come miglior film esordiente. Il film è ispirato a una storia vera, ma anche al cinema di Monicelli e Tarantino.

 

Un film in cui Fabio De Luigi non recita da comico fa già notizia. Se poi De Luigi si rivela perfino bravo e credibile (diciamolo subito: pare il protagonista di Breaking Bad) in un ruolo serissimo, cupo, criminale, allora il biglietto per Gli Uomini d'oro dobbiamo acquistarlo.

Heist movie, o film di rapina, livido e grigio, catapultato in un'atmosfera anni novanta da metropoli del Nord che sembra uscita dal Puerto Plata Market di Aldo Nove, il film diretto da Vincenzo Alfieri sorprende e spiazza la pletora di adoratori del cinema di qualità che trova il suo equilibrio filosofico e politico nei tinelli di case perbene da almeno vent'anni.

«Ho capito che avrei dovuto assolutamente raccontare questa incredibile storia vera quando ho letto l'articolo del giornalista di Repubblica Meo Ponte del 1996 - ha spiegato Alfieri - Ponte diceva: "Se ne facessero un film, comincerebbe come I Soliti Ignoti di Monicelli e finirebbe come Le Iene di Tarantino"».

L'enfant prodige del cinema italiano dal cognome amalfitano (suo nonno, di cui porta nome e cognome, fu sindaco di Amalfi) ha aggiunto: «Da Monicelli ho imparato che il dolce non è mai così dolce senza l'amaro. La vita è una commedia piena di momenti tragici. Da Tarantino, col quale condivido l'amore viscerale per ogni tipologia di film, ho imparato quanto sia stimolante riuscire a mescolare i generi, imponendosi di avere sempre a mente che il cinema può anche far riflettere intrattenendo».

La Trama

Torino 1966: Luigi (Giampaolo Morelli) è un impiegato postale con la passione per il lusso e le belle donne. Egli ha sempre sognato la baby pensione e una vita in vacanza in Costa Rica. Tale sogno però si dissolverà e sarà disposto a tutto, persino a rapinare il furgone portavalori che guida tutti i giorni, anche se dovrà rinunciare ad Anna (Matilde Gioli). Per un colpo così grosso, ci vorrà un piano perfetto. Avrà così bisogno dell'aiuto del suo migliore amico Luciano (Giuseppe Ragone), ex postino quarantenne insoddisfatto, e dell'ambiguo collega Alvise (Fabio De Luigi), tutto casa e famiglia e con una vita apparentemente senza scosse. Nella banda ci sarà anche un ex pugile, il Lupo (Edoardo Leo), tutto muscoli e poche parole, impegnato con a Gina (Mariela Garriga), una donna forse troppo bella e forte per lui, e a Boutique (Gian Marco Tognazzi), un couturier d'alta moda con un'insospettabile doppia vita.

«L'articolo parlava di persone comuni, fragili, vittime della loro epoca e dei loro piccoli sogni. Quello che davvero mi ha affascinato, è stato scoprire come questi ‘chiunque' siano stati in grado di mettere a segno un colpo incredibilmente redditizio, armati solo ed esclusivamente della loro astuzia, scoprendo però un'amara verità: il crimine non è per tutti, anche se tutti possono essere criminali» ha spiegato Alfieri che anche la scorsa estate, seppur per pochi giorni (durante il post produzione), non ha rinunciato alle vacanze estive in Costiera presso la villetta di famiglia, con vista sul mare, di via Maestra dei Villaggi.

Biografia del regista

Vincenzo Alfieri (Salerno, 6 febbraio 1986) è diventato noto presso il grande pubblico per la web series Forse sono io e per il ruolo da protagonista nel film Niente può fermarci, in cui interpreta un ragazzo affetto dalla sindrome di Tourette. Si trasferisce da Salerno a Roma a soli 16 anni per frequentare diversi corsi di recitazione.

Un enfant prodige: comincia da subito a scrivere sceneggiature e a sviluppare interesse per la regia. Realizza così alcuni piccoli cortometraggi ancora ventenne. Oltre che in Italia, ha studiato recitazione e regia a New York e a Los Angeles. Due lauree: una in Economia, l'altra in Scienze Politiche. Dopo una carriera già avviata come attore, intraprende quella da regista, dirigendo la web serie Forse sono io, che ottiene un ottimo riscontro sul web, tanto da essere successivamente trasmessa su MTV, diventando così una delle poche fortunate web serie ad essere poi destinate al pubblico televisivo. Lo nota poi la Ford, che gli affida la campagna pubblicitaria della nuova Ford Ka per il web e nel 2014 dirige il corto fantascientifico Memories, che vince subito numerosi premi e partecipazioni tra cui il WorldFest Houston, Fanta Festival, Riff e altri. Insieme a sua sorella Rossella Alfieri, è cofondatore della compagnia di produzione cinematografica Guinesia Pictures.

Nel 2017 il film di esordio alla regia "I Peggiori" (distribuito da Warner Bros Picture) con Lino Guanciale, Antonella Attili, Miriam Condurro, Biagio Izzo e Francesco Paolantoni.

Due anni fa il padre di Vincenzo, Luigi, ci aveva rivelato qualche particolare sulla sua vita. «A causa del mio lavoro (manager nel settore finanziario nda) con la mia famiglia abbiamo girato mezza Italia». E quando gli abbiamo chiesto quando è avvenuto il primo approccio tra Vincenzo e il cinema, ha risposto: «Aveva cinque anni, eravamo a Reggio Calabria, lo portai, da buon padre, al cinema a vedere Batman. Da lì restò folgorato e, quando uscimmo dalla sala mi disse: questo potrò farlo anch'io. E anche in questo film ci sono connessioni con Batman». Mai come in quel caso non furono le parole ingenue di un bambino. «Questo aneddoto continua a ricordarlo nelle sue interviste - ci aveva detto - come il suo legame per Amalfi, lui si sente amalfitano».

Oggi che suo figlio è considerato l'astro nascente e il futuro del cinema italiano, da uomo di finanza è soddisfatto nell'aver assecondato la sua passione?

«Fare l'attore è stato da sempre il suo chiodo fisso ma pensavo che col tempo la convinzione svanisse. Dopo la maturità mi disse: voglio fare l'attore, ma si iscrisse ad Economia per farmi felice e dopo lo studio correva sul set. In quel periodo ha partecipato a 180 puntate di Incantesimo. Dopo la laurea si iscrisse subito a Scienze Politiche, senza mai mollare, nemmeno per un giorno, la sua passione».

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